Giornata Monastica
Così come viene tracciato dalla Regola di San Benedetto, il cammino quotidiano della comunità monastica viene articolato fondamentalmente nella preghiera, nella Lectio Divina, nel lavoro e nella vita fraterna.
Ore 6.00 Ufficio delle Letture
Ore 7.10 Lodi
Ore 7.40 S. Messa Conventuale – Ora Terza
Ore 9.00 Lavoro
Ore 12.45 Ora Sesta – Ora Nona
Ore 13.00 Pranzo
Ore 15.00 Lavoro
Ore 19.00 Vespri
Ore 19.30 Cena e ricreazione comunitaria
Ore 20.30 Compieta
Alla domenica Lodi ore 7.30; S. Messa Conventuale ore 11.00
I Padri Benedettini sono disponibili ogni giorno su richiesta per le Confessioni ,suonando al campanello ‘Monaci Benedettini’ oppure chiedendo in campanile.
Foresteria
L’ospitalità benedettina è un’esperienza pienamente spirituale, umana e culturale.
“Tutti gli ospiti che giungono al Monastero
siano accolti come Cristo” (RB, 53)
L’Abbazia offre cinque camere per l’ospitalità secondo la millenaria tradizione benedettina per offrire un ristoro fisico e spirituale a tutti coloro che desiderano trascorrere un breve periodo in monastero. Durante il soggiorno è possibile partecipare alla Liturgia insieme alla Comunità Monastica.
Per informazioni, telefonare al n. 041.52.27.827 tutti i giorni 9.00-12.00 / 15.30-18.00 chiedendo del foresterario.
E-mail: foresteria@abbaziasangiorgio.it
Casa Madre: Praglia
L’Abbazia di Praglia è sorta ai piedi dei colli Euganei a circa 12 chilometri da Padova lungo l’antichissima strada che conduceva ad Este. L’Abbazia, fondata negli anni tra l’XI e il XII secolo, rimase fino al 1304 una dipendenza dell’Abbazia di S. Benedetto in Polirone di Mantova. Solo con gli inizi del XIV secolo la comunità di Praglia, consolidatasi e radicatasi più stabilmente nell’ambiente padovano, si rese del tutto autonoma eleggendo un Abate preso tra le file dei propri monaci. Dopo il periodo piuttosto infelice, dal punto di vista sia spirituale che materiale, della “commenda” nel 1448 Praglia aderì alla Riforma di Santa Giustina di Padova e tale scelta fu la causa della sua “seconda nascita” spirituale, culturale e materiale.
L’Abbazia fu fiorente nei secoli successivi, fino alla soppressione napoleonica del 1810. Nel 1834, grazie all’appoggio del governo austriaco, i monaci rientrarono nel monastero. La ripresa della vita benedettina a Praglia ebbe però breve durata. Il 4 giugno 1867 venne applicata nel Veneto la legge che sopprimeva nuovamente tutte le corporazioni religiose. Così la comunità fu sciolta una seconda volta. La maggior parte di essa trovò rifugio nel monastero di Daila (Istria), allora in territorio austriaco. A Praglia rimasero solo due o tre monaci come custodi del monastero.
Il 26 aprile 1904 due monaci ritornarono in monastero e il 23 ottobre seguente poté riprendere a pieno la vita regolare che continua fino ai nostri giorni.